martedì 19 luglio 2011

{Recensione} La bambina con il basco azzurro

Titolo: La bambina con il basco azzurro
Autore: Daniele Nicastro
Anno: 2011
Casa editrice: Runde Taarn Edizioni
Collana: Fantasy
Genere: Fantastico
Pagine: 116
Prezzo: 15.00€
Quarta di copertina: Una bambina recalcitrante, una madre, un broncio che deve essere mantenuto per questioni di principio, un riflesso nello specchio che si muove per conto proprio, un coniglio che scappa da una gabbietta... Questi sono gli elementi che danno il via ad un romanzo che lascerà il lettore con il fiato sospeso sino all'ultima riga, quando finalmente si comprenderà il senso di tutto, si potrà dare un'identità ai personaggi originali che popolano questa vicenda, Gary, un passero e un gatto, Buio e il misterioso Autore. Un gioco di specchi, di doppi e di rimandi continui a un mondo "al di là" e "al di qua"... dove la realtà si confonde con i riflessi e i riflessi negli specchi diventano più reali della realtà stessa. La storia di un percorso, di scelte e di motivazioni che solo il finale saprà svelare completamente.
Adatto ai ragazzi per la sua fluidità e l'immediatezza della narrazione, da consigliare agli adulti per la profondità dei messaggi fra le righe e per l'intensità delle emozioni che suscita. Un romanzo dai molteplici livelli di lettura uscito dalla penna di uno scrittore che pur essendo al suo esordio lascia intravedere un talento non comune.
In vendita su: Bol, IBS


La bambina con il basco azzurro è di sicuro uno dei romanzi migliori che io abbia letto ultimamente. E non lo dico perché il libro mi è stato passato direttamente dall'autore (non sono solita fare favoritismi, basti pensare agli ultimi libri che ho avuto in catena o a Vango), ma lo penso davvero. È un romanzo d'esordio, ma l'autore non ha nulla da invidiare a scrittori ben più noti... semmai qualcuno di questi "noti" dovrebbe prendere esempio da lui.
Questo è un romanzo che lascia il lettore col fiato sospeso, passa da una storia che può sembrare semplice, banale e, quasi, per bambini a una vera e propria storia in cui la vita e la morte si incontrano, si scontrano e si mescolano, così come succede al bene e al male.

Una bambina che fa i capricci e litiga con la propria madre penso si veda ogni giorno, in ogni angolo del mondo. Qui, però, c'è qualcosa di strano fin dall'inizio, perché la bambina in questione vede per la prima volta il proprio riflesso muoversi di sua spontanea volontà e, come si può facilmente intuire, questo non è affatto normale.
Dopo un primo sbigottimento, ha inizio una serie di eventi  tra ciò che c'è al di qua e al di là dello specchio, sconvolgendo l'una o l'altra realtà, e che porterà a un tragico epilogo e allo stesso tempo al più felice.
Il bene, il male, la vita, la morte, la luce, l'ombra sono tutti elementi che convivono all'interno del romanzo, portando i protagonisti a fare delle scelte, compiere gesti disperati e allo stesso tempo coraggiosi.
All'inizio, questo libro ricorda vagamente Alice nel paese delle meraviglie, ma ben presto questa "similitudine" viene completamente annullata, perché l'autore ha saputo scrivere e descrivere mondi tutti suoi, dove ha inserito particolari molto fantasiosi e personaggi altrettanto particolari (anche se coniglio e gatto, a mio parere, un po' si rifanno al Bianconiglio e allo Stregatto) che sanno prendere il lettore e trasportarlo nel mondo al di là dello specchio che è reale quanto quello al di qua.
I personaggi, tutti, nessuno escluso, mi sono piaciuti molto: sono ben caratterizzati, ognuno con le proprie particolarità – soprattutto i quattro animali che la bambina e il riflesso incontrano sulla loro strada –; Buio è inquietante e mette in soggezione, e penso che questo fosse l'intento vero e proprio dell'autore quando l'ha creato; la Dama Bianca è un personaggio affascinante, pieno di mistero e che si svela a poco a poco per quella che è, lascia un po' trasparire fin dalla sua prima apparizione quale sia il suo ruolo, ma questo non preclude ai colpi di scena finali che si hanno all'interno del libro e che la riguardano.
Le due bambine, quella al di qua e quella al di là dello specchio, pur essendo molto simili sia fisicamente sia dal punto di vista dell'orgoglio, hanno entrambe dei caratteri e dei vissuti molto diversi: la prima è stata cresciuta dalla madre, la seconda invece ha scoperto il mondo da sola, crescendo autonomamente e imparando così la distinzione tra bene e male.
Gli animali che compaiono nel libro, da Gary al gatto, dal coniglio al passerotto, sono paragonabili alla coscienza che ognuno di noi ha e a tutti quelli che cercano di aiutarci nel migliore dei modi, indirizzandoci verso la giusta via da seguire. Sono quattro personaggi distinti, ognuno col proprio carattere e con le proprie idee.
Il coniglio, mi ricorda vagamente il Grillo Parlante di Pinocchio, e in questo caso cerca di consigliare al meglio il riflesso dello specchio, guidandolo in quella che sarebbe la giusta direzione. Il passerotto combinaguai mi è piaciuto molto ed è estremamente reale, perché sono più che convinta che tutti noi, prima o dopo, abbiamo incontrato una persona con questa caratteristica, che prima ti incasina la vita e poi cerca di rimetterla a posto. Ovviamente a modo suo.
Il gatto, forse per la mia passione per i gatti, è quello che più ho apprezzato: all'apparenza cattivo e inquietante quasi quanto Buio, poi si scopre essere buono e gentile, disponibile ad aiutare chi è in difficoltà.
E infine Gary, un piccolo coniglietto che non ha facoltà di parola, ma che capisce al volo cosa deve fare e perché. Forse è il personaggio un po' ingenuo, che pare messo lì per puro caso e che cerca di nascondersi e scappare quando ne ha l'occasione.

Daniele Nicastro è un autore dotato di molto talento e questo suo primo libro ne è la dimostrazione lampante.
Mi sono piaciute in modo particolare anche le "intrusioni" dell'Autore che spiegano i termini di difficile comprensione e, in questo caso specifico, non danno il minimo fastidio, anzi arricchiscono ancora di più la narrazione e danno modo al lettore di conoscere qualche termine nuovo o, nel caso in cui lo sappia già, dare un significato specifico e più corretto.
L'unica pecca che posso riscontrare in una scrittura altrimenti perfetta è il fatto che molte volte manchino gli apostrofi agli articoli indeterminativi seguiti da parole femminili, ma penso che queste piccole sviste siano più che altro colpa della stampa =D stesso discorso per qualche errore di battitura o refuso qui e là.
L'autore comunque ha uno stile molto fluido e adatto a qualunque tipo di pubblico, dal bambino che ascolta una favola letta dalla mamma al lettore più esigente e attento ai minimi particolari e alle più piccole sfumature.

In conclusione, questo libro mi è piaciuto parecchio, è ben scritto (errorini/refusi a parte), ha una trama molto particolare, originale e ricca di colpi di scena ed è la dimostrazione lampante che per scrivere qualcosa di valido di genere fantastico (e non solo) non c'è affatto bisogno di sbrodolarsi per centinaia e centinaia di pagine, ma ne bastano poche ed essenziali, dove i personaggi sono ben delineati e caratterizzati, senza cadere nel cliché.
Lettura quindi è assolutamente consigliata, ideale soprattutto in questi mesi estivi, per passare qualche ora immersi in mondi paralleli al di là e al di qua di uno specchio.

Voto: ★★★★★
Eruannë.

3 commenti:

  1. Sìsìsì, vero che è un romanzo incantevole? Io ne sono innamorato.E sono assolutamente d'accordo, Nicastro qualche lezioncina a certi noti la potrebbe dare.
    Quanto alle citazioni io ne ho colte diverse. Magari sbaglio ovviamente, ma per esempio lo spaventapasseri (che se non ricordo male aveva pure la testa di zucca) mi ha ricordato i libri di Lyman Frank Baum e Buio il Nulla de "La storia infinita".Sono sempre però omaggi, la storia ha una sua personalità ben definita.
    Nicastro deve darci altri libri presto!

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  2. La citazione dello spaventapasseri non l'avevo notata perché non ho letto i libri che hai citato (ma penso rimedierò al più presto =D) e concordo con te, Chagall, su quanto hai detto riguardo gli omaggi e la loro originalità all'interno di questo libro.
    E sì, è un romanzo veramente incantevole e che ti resta dentro grazie ai suoi spunti di riflessione.

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  3. Ah, e poi c'è l'uccellino! Forse è un po' forzata come cosa, ma a me è venuto in mente il pettirosso de "Il giardino segreto", che indicava alla protagonista la strada da seguire per entrare nel giardino.

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