Sciopero!

[Visto che il post sulla nuova disciplina dei libri è finito quasi nel dimenticatoio, ho deciso di aprire questa pagina come promemoria e come punto informativo. E diciamo che mi sono anche stancata di tutte le iniziative simili che sono state create nell'ultimo periodo... ricordo che questa è di agosto!]

Il 20 luglio, è passata al Senato la legge sul prezzo del libro che, in sintesi, dall'1 settembre impone un tetto, fissato al 15%, per gli sconti applicabili ai libri, al fine di equiparare grandi catene di distribuzione come Feltrinelli, Mondadori, Giunti ai piccoli e medi distributori che non possono fare gli stessi sconti applicati altrove, e stabilisce che "i saldi" possono essere effettuati solo una volta all'anno e non nel periodo natalizio.
Il ddl, oltre a essere stato sottoscritto dal PD (cosa che mi ha dato molto da pensare), è stato fortemente voluto da un gruppo di medio-piccoli editori e di librai indipendenti, cioè dai Mulini a vento che, più o meno da un anno a questa parte, stavano lottando per avere una legge simile.

In rete, ovviamente, c'è stata una netta spaccatura, tra lettori indignati (talvolta anche piccoli editori o librai indipendenti che non hanno aderito ai Mulini a vento) ed editori medio-piccoli soddisfatti finalmente di avere le stesse possibilità di sopravvivere dei grandi editori.
Tra i lettori indignati è subito nata una petizione da presentare al Presidente della Repubblica e, un po' più in sordina, ma che secondo me è un'idea che merita accoglimento, una proposta su aNobii (più precisamente qui) di sciopero dell'acquisto dei libri.

In questi ultimi due giorni, mi sono soffermata a pensare ai pro e contro di entrambe e questo è ciò che è emerso:
» Petizione per la revisione e/o cancellazione della legge
Pro: La legge non entra in vigore e i lettori possono continuare a comprare libri con sconti fittizi* anche del 30% in negozio o del 40% o più su internet, lasciando libero il mercato da qualsivoglia vincolo, permettendo alla grande distribuzione di "fare i saldi" più volte in un anno solare.
Contro: Le piccole librerie indipendenti e i medio-piccoli editori saranno costretti a chiudere perché impossibilitati ad applicare le stesse promozioni delle grandi case editrici che curano la distribuzione nei loro punti vendita, abbassando i prezzi come più piace a loro.

*Gli sconti che trovate adesso in circolazione nelle librerie gestite dalle case editrici più grandi sono di fatto fittizi, in quanto il prezzo del libro è maggiorato ancora prima di uscire dalla ce e gli viene applicato uno sconto del 25-30% che in realtà può ricondurre al "prezzo reale".

» Sciopero dei lettori per qualche mese
Pro1: Gli editori sono costretti dai lettori (e non solo dalla nuova legge), giocoforza, ad abbassare i prezzi dei libri per invogliare i lettori a comprarli non avendo più la possibilità di fare sconti elevati e, soprattutto, vedendo che, dovendo sostenere loro stessi delle spese, ci stanno solo perdendo.
Pro2: I lettori riscoprono le biblioteche, i vecchi libri nascosti in qualche anfratto polveroso delle proprie librerie o si affidano agli scambi e altre iniziative promosse dentro e fuori la rete per fare circolare i libri in modo libero e senza vincoli (pura utopia, perché i libri dovrebbero essere sempre comprati da qualcuno e se i prezzi sono quelli attuali, ce li possiamo pure sognare).
Contro1: La legge rimane quella, con tutti i pro e i contro che ne derivano, e i prezzi dei libri saranno sempre decisi dalle case editrici.
Contro2: Le piccole librerie indipendenti e i medio-piccoli editori saranno più a rischio "perdita" dei grandi editori.


A mio avviso fissare un tetto massimo di sconto vuol dire che il lettore sarà costretto, con i prezzi che ci sono adesso, a comprare sempre meno libri, quindi si verificherà ancora di più quello che succede ormai da decenni in Italia: un abbassamento ulteriore della percentuale di chi compra e legge libri.
Oppure, come auspica qualcuno, si verificherà ciò che è successo in Paesi come la Francia e la Germania, dove il prezzo del libro, a seguito di una legge simile e più vincolante, è diminuito in modo esponenziale.
Tale legge può essere giusta fino a un certo punto, ma se proprio voleva soddisfare anche i lettori – i primi fruitori del bene librario e che quindi andrebbero favoriti e incentivati –, avrebbe dovuto fissare un tetto massimo per i costi dei libri, oltre che degli sconti, soprattutto per quanto riguarda i libri destinati allo studio che sempre più spesso costano uno sproposito a causa di rincari che non dovrebbero gravare sulle tasche delle famiglie.

Io non firmerò la petizione, perché vorrebbe dire darla vinta alle grandi case editrici che fanno i prezzi sempre più alti, ma farò lo Sciopero dei libri, quindi dall'1 settembre al 31 dicembre non comprerò libri nelle librerie, leggerò i libri che ho o, se vorrò leggerne altri e/o di nuovi, andrò in biblioteca, cercherò tra gli scambi e al mercatino dell'usato, me li farò prestare.
Sarà dura perché comprare libri è l'unica forma di shopping in cui sono "compulsiva" =D ma se può servire a qualcosa, soprattutto per riavere dei prezzi giusti sui libri, allora lo farò senza problemi, in fondo in questi ultimi mesi ho rimpinguato per bene la mia libreria.

Chi altro se la sente di fare questo sciopero?

Chi aderisce dopo aver letto questo post, è pregato di inserire almeno un link o di questa pagina o del post originale dove cita lo sciopero (scrivendo l'adesione nei commenti qui sotto). Grazie.
Eruannë.

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